Sierra de Na Burguesa

E se ti dicessimo che proprio alle spalle di Palma si trova una delle zone più interessanti e particolari per fare trekking a Maiorca? 

Palma è la capitale delle Baleari, una città grande,  cosmopolita e moderna visitata ogni anno da milioni di persone; la Cattedrale, il palazzo dell’Almudaina, il suo meravigioso centro storico catalizzano giustamente l’attenzione dei turisti

Ma proprio dietro la città, si cela un tesoro nascosto: la Sierra de Na Burguesa, uno dei luoghi preferiti dai palmesani dove poter fare lunghe passeggiate, percorsi in bici ed attività sportive di tutto rispetto.

Questo spazio verde, formato da 2 catene parallele di colline che toccano i 500 metri di altitudine, abbraccia in realtà quasi tutta la costa sud-ovest di Maiorca, allungandosi fino a Calvià e facendo da scenografia alle località balneari più famose della zona.

Palmanova, Magaluf, Santa Ponsa possono, dunque, essere il punto di partenza per inaspettate camminate nella natura…ma non solo. La Sierra de Na Burguesa offre molto di più!

Ti abbiamo incuriosito? Bene, indossa gli scarponi, si va a camminare a 2 passi da Palma.

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Indice articolo

I luoghi della Reconquista

La Sierra de Na Burguesa, oltre ad essere una meraviglia naturale, possiede anche un’importantissima reputazione storica legata alle imprese di Giacomo I d’Aragona, il re che cacciò gli arabi da Maiorca.

Le truppe cristiane di re Giacomo I sbarcate a Santa Ponsa, dovettero infatti avanzare in questi boschi prima di raggiungere la Palma araba. E fu proprio fra queste montagne, dunque, che ebbero luogo alcune delle principali e più cruente battaglie fra i due eserciti.

Il nome di Bendinat, località balneare della zona, deriverebbe da un’esclamazione del re durante una cena con i suoi generali proprio fra queste colline; essendo ormai a corto di cibo ed avendo mangiato solo una zuppa di pane, olive e aglio, il re esclamò “Ben hem dinat!”, ossia “abbiamo cenato bene”. Da qui, il nome odierno di Bendinat.

Il nome, invece, dell’intera catena montuosa di Na Burguesa è dovuto ai Burgues, una nobile famiglia maiorchina proprietaria nel 1500 della fattoria di Bendinat, situata un tempo proprio ai piedi di queste colline ed oggi non più esistente.

Aldilà del suo valore storico, la vera ricchezza della Sierra de Na Burguesa risiede nella sua conformazione morfologica e geologica, davvero complicata ed incredibile: il risultato? Più di 400 cavità sotterranee inventariate, fra cui una delle più belle grotte di Maiorca!

Il lavoro dei guixers

Dove ci sono cavità sotterranee ci sono minerali. E dove ci sono minerali, c’è l’uomo ad estrarlo. La Sierra de Na Burguesa è uno dei pochi siti di Maiorca ricchi di gesso, che si trova in forma massiccia e compressa negli strati più profondi di queste montagne.

Fabregues, un noto naturalista spagnolo che visitò la Sierra de Na Burguesa nel 1966, scrisse di un imprenditore locale di nome Ventayol che aveva creato 30 anni prima le cave di Son Quint, un’estesa miniera di gesso molto redditizia grazie al lavoro di minatori specializzati, i guixers.

Lavorando per ore in condizioni disumane all’interno di tunnel sotterranei molto profondi e pericolanti, i guixers staccavano di continuo blocchi di gesso a mano, per poi portarli in superficie a spalla o con piccoli vagoni su rotaie.

Una volta fuori, i blocchi venivano posti in una gigantesca fornace per la cottura, terminata la quale si provvedeva ad eliminare le impurità, raccogliere in sacchi il prodotto in polvere e, infine, trasportarlo in tutta l’isola.

Tutto questo è ancora oggi perfettamente visibile in ciò che resta delle cave di Son Quint: i tunnel, i forni, le case degli operari sono ancora lì, in un ambiente abbandonato quasi spettrale!

Ma in questo inferno, il caso volle che, in seguito ad un’esplosione volta ad aprire una nuova galleria, venisse fuori, oltre al gesso, anche l’apertura di una splendida grotta segreta ricca di stalattiti e stalagmiti.

Era appena stata scoperta la Cueva del Pilar!

La Cueva del Pilar

cueva pilar maiorca
Le incredibili formazioni carsiche della Cueva del Pilar

Fin dalla sua casuale scoperta, la grotta del Pilar è stata visitata non solo dagli abitanti della zona, ma anche da molti speleologi che studiano questo luogo da almeno 70 anni.

Perdipiù, dopo la sua scoperta l’attività di estrazione non si fermò, anzi i guixers scavarono all’interno stesso della grotta. Il risultato, ancora oggi visibile, è quello di una cavità naturale “condita” da quattro gallerie per l’estrazione del gesso.

Tutto questo porterebbe a pensare che oggi la Cueva del Pilar sia accuratamente mappata, ma la realtà è che un’area importante della grotta e circa i 2/3 delle gallerie minerarie presenti non hanno ancora una topografia, soprattutto a causa delle case circostanti.

Attualmente le entrate sono tre: un ingresso naturale nella parte superiore della montagna ed altri due artificiali, ossia una bocca aperta verticalmente (probabilmente creata per consentire le visite senza bisogno di luce artificiale) ed un tunnel orizzontale.

Una volta dentro, la sala d’ingresso funge da vestibolo per le gallerie inferiori e per la Galleria del Pilar, un tunnel di 70 metri che raggiunge il Pozzo del Pilar, un’apertura profonda 15 metri che dà accesso al piano inferiore, dove si trovano altre gallerie e sale.

La Sala del Caos, poi, è la stanza più grande sia di questa grotta che di tutte le altre 400 cavità della Sierra de na Burguesa finora conosciute; misura 85m x 35m, ha un’altezza di 14 metri, una superficie di 3.000 m2 ed una serie di blocchi di pietra che arrivano ai 75 m3 di volume. Un vero monumento della natura!

Attenzione però a non esplorare il lato sinistro della Sala del Caos. Dalla parete parte uno stretto corridoio che porta alla Sala de ses Rates Pinyadas, usata per il letargo da una colonia di pipistrelli. Fossi in te, non disturberei il loro sonno…

Io purtroppo l’ho fatto involontariamente e ti assicuro che non è stata un’esperienza piacevole.

Il mondo sotterraneo

na burguesa maiorca
Una delle centinaia di cavità della Sierra de Na Burguesa

La Cueva del Pilar è solo la punta dell’iceberg. Come abbiamo detto, sono circa 400 le cavità presenti in Sierra de Na Burguesa. In molte ci siamo entrati e ti possiamo assicurare che sono incredibili. Eccone alcune davvero particolari:

  • S’Embut: tradotto significa l’imbuto ed infatti questa grotta ha visto la luce grazie al collasso del terreno che ha formato una sorta di corridoio, nella cui parte finale si trova l’accesso alla grotta vera e propria. Povera di stalattiti e stalagmiti, S’Embut presenta una vera stranezza: delle radici pelose che spuntano dal suolo, senza però che ci sia nessuna pianta nelle vicinanze. Un vero mistero.
  • Cueva des Ponent: veniva utilizzata dai pastori come rifugio, come dimostra l’annerimento delle pareti dovuto al fumo dei fuochi accesi all’interno per cucinare e per riscaldarsi. Sulla destra si apre un tunnel non piu alto di 50cm, dentro il quale bisogna camminare in ginocchio per poter passare alle sale interne, decorate con stalattiti e  stalagmiti davvero belle.
  • Pedrera Grossa: una galleria artificiale scavata nella roccia funge da accesso ad una delle cave di pietra più grandi della Sierra de Na Burguesa. La vera meraviglia di questo posto è, però, un enorme pianta di ficus posta subito dopo all’ingresso che dona una magia ed un’aria di pace a questo luogo davvero singolare.
  • Cueva d’en domingo: è stata utilizzata dall’uomo come rifugio, visto che l’entrata è stata modificata per consentire la chiusura della grotta tramite una porta. Forse l’uomo ha anche distrutto la zona centrale per poter ampliare lo spazio utile della cavità, ma si è salvato il fondo della sala dove troviamo una serie splendida di colonne di pietra.

Il mondo in superficie

na burguesa maiorca
Panorama dal Mirador de n'Alzamora

La Sierra de Na Burguesa non è solo geologia, grotte e cavità segrete. E magari tu non sei disposto ad inoltrarti sotteterra, per cui ecco alcuni punti d’interesse anche in superficie e facilmente raggiungibili:

  • Cimitero de la Vileta: costruito nel 1868, questo antico cimitero nacque grazie alle donazioni dei nobili carlisti di Palma, sostenitori di una linea di successione al trono diversa da quella ufficiale e che vollero, anche dopo la morte, separarsi dai realisti. Qui sono sepolti personaggi maiorchini illustri, come lo scrittore Bartolemeu Ferrà e suo figlio Miquel Ferrà, fondatore alla Scuola di poesia Maiorchina.
  • Mirador de n’Alzamora: è un belvedere panoramico meraviglioso! Un tempo era un piccolo rifugio inaugurato nel 1931 dall’imprenditore maiorchino Fernando Alzamora, che volle onorare così il fratello Enrique morto in guerra nel 1914. Per l’inaugurazione fu anche organizzata una traversata della Sierra de Na Burguesa, ma la pioggia incessante non permise ai partecipanti di raggiungere questo luogo, oggi ridotto ad un rudere.
  • Polvorin de Na Beiana: è un vecchio arsenale militare ormai in disuso, risalente agli inizi del 1900. Il complesso è composto da diversi edifici: tre polveriere, una sala per le truppe, una mensa ed un edifico riservato ai comandanti. Le strutture sono disposte ai lati di una stretta gola, in modo da essere completamente nascosto ed invisibile. Ad oggi purtroppo, questo sito storico è in completo abbandono.

Indicazioni ed avvertenze

na burguesa maiorca
Uno dei tanti passaggi in grotta

Pur essendo un luogo meraviglioso dove potrai fare dei percorsi davvero interessanti nei pressi di Palma, la Sierra de Na Burguesa è un posto da non sottovalutare assolutamente.

Due sono le insidie che queste colline nascondono.

Prima di tutto, la totale mancanza di segnaletica di qualsiasi tipo; essendo una zona frequentata solo da residenti che, come noi, conoscono a menadito questi percorsi, i sentieri non sono assolutamente segnalati. Perdersi è un attimo.

In secondo luogo, occhio a dove metti i piedi! La Sierra de na Burguesa è davvero una gigantesca trappola piena di cave, strapiombi, tunnel, fossi e voragini. Decenni di sfruttamento minerario, hanno reso queste montagne davvero insidiose per i camminatori.

Per cui, due regole essenziali da rispettare:

  • evita di addentrarti da solo in questi luoghi: ti consigliamo di essere sempre in compagnia, possibilmente con qualcuno che conosca queste montagne e tutte le sue trappole.
  • non uscire dai sentieri, mai! Dietro piante e cespugli apparentemente innocui, spesso si celano voragini enormi e profonde.

Parola d’ordine: PRUDENZA!

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